I temperamenti e la tensione
I quattro temperamenti sono presenti in ognuno di noi, ma soltanto uno di loro è dominante. Se l’interazione di tutti i temperamenti è equilibrata possiamo parlare di armonia psicologica, della capacità di “essere uomo”. In ogni caso la dominanza di uno dei temperamenti mette i fondamenti sotto la personalità dell’uomo.
Ad ognuno dei temperamenti si possono attribuire le caratteristiche psichiche e fisiche. Gli stati della tensione psichica, propri per ognuno dei temperamenti (che sono nello stesso momento il risultato dell’interazione degli altri temperamenti), lasciano i segni nella tensione muscolare, ciò di conseguenza si manifesta nel gesto grafico.
Moretti attribuisce ad ognuno dei temperamenti i segni grafologici, i quali, per motivi della loro ampiezza, avrebbero bisogno di una trattazione individuale. Tuttavia, per una generale descrizione, cercherò di caratterizzare brevemente le caratteristiche grafiche dei temperamenti.
Tutti i segni del metodo di Moretti devono essere interpretati secondo la forza della loro espressione e l’interazione con gli altri segni. I segni si dividono in sostanziali, che “hanno un valore di fondamento, di impostazione della personalità umana. I modificanti per se stessi hanno un valore accidentale, ma sono muniti di tanta forza e di tali qualità da modificare e in qualche caso fare cambiare rotta ai sostanziali, e in certo modo attirarli alle inclinazioni significate dai modificanti. Gli accidentali sono quelli che non riguardano la sostanza dell’io, ma solo i contorni e cose accessorie, che tante volte però possono dare la distinzione individuale ai segni sostanziali e modificanti.“ (T, 41-42)
I segni grafologici sono semplici, ossia costituiti da un’isolata e specifica caratteristica grafica, o complessi, ossia costituiti dall’interazione di più segni o caratteristiche grafiche. Il segno aumenta o diminuisce la propria interpretazione dipendentemente dalla forza della sua manifestazione nella scala da 1/10 a 10/10. Il significato positivo del segno, si esprime, di solito, nella media di 4,5,6/10. essendo il segno grafologico la risultante di tensioni opposte è regola nel sistema grafologico morettiano che le eccessività di grado siano negative, proprio perché assolutizzano la personalità umana nell’eccessività di date caratteristiche psicologiche cui manca un equilibrio adattivo. Nei gradi massimi, facilmente può verificarsi la patologia vera e propria.
La resistenza e la tensione
La persona con il temperamento di resistenza ben integrato si distingue da stabilità della personalità, da capacità di controllo delle situazioni esteriori ed interiori
Negli eccessi di questo temperamento si riscontra l’ipertensione di tutti i sistemi della personalità, la durezza psicoaffettiva, le difficoltà di adattamento, l’incapacità di collaborazione per il bisogno di resistere alle proposte altrui.
Moretti presenta 13 segni relativi a questo temperamento. Generalmente trattando, il quadro grafico si distingue dagli angoli in cima delle lettere ovali (angoli B), dalle aste dritte che negli eccessi del temperamento diventano rigide, dal mantenimento del rigo di base, dalla secchezza delle lettere, dalla scrittura dritta.
Dalla interazione delle singole caratteristiche grafiche e la forza della loro espressione, possiamo parlare di una resistenza integrata o disintegrata.
La cessione e la tensione
La cessione cosciente e matura permette un buon adattamento all’ambiente, all’integrazione con gli altri, alla maturità nelle relazioni, all’aiuto e alla disponibilità. La cessione matura è la semplicità della personalità ponderata.
Se manca un adeguato livello di tensione, la cessione diventa difetto, e la sua espressione è la pigrizia, la mancanza di volontà, esagerata cessione nei confronti degli altri.
Nel quadro somatico Moretti distingue qui l’ipotonia dei muscoli, invece Palaferri parla di temperamento linfatico di Ipocrate.
Moretti presenta 12 segni di questo temperamento. Generalmente parlando, la scrittura in questione può presentare le caratteristiche come curva, larghezza fra le lettere, fluidità, continuità, inclinazione a destra.
Dipendentemente dalla scala decimale e dall’interazione con le altre caratteristiche grafiche, come per esempio la scrittura titubante, il rigo di base discendente, la pressione debole, si possono scontrare le caratteristiche della disintegrazione della cessione.
L’attacco e la tensione
L’attacco integrato deve avere i freni nella coscienza, in considerazione, in controllo, in riflessione (Moretti). Se manca uno di questi fattore il temperamento è disintegrato.
L’attacco integro permette di intraprendere le nuove iniziative, di superare gli ostacoli.
Disintegrato, porta all’allucinazione, poiché l’attacco diventa la lotta, in cui l’individuo crede di essere vincitore, mentre è vinto. Nell’attacco disintegrato la coscienza viene vinta dall’inconscio.” Moretti.
Allora interagiscono i contrasti visibili negli angoli A e B (alla base e al cima delle lettere ovali)
Moretti presenta nel temperamento di attacco 15 segni grafologici. Le caratteristiche grafiche più comuni sono: la pressione forte, la scrittura veloce, dinamica, il rigo di base ascendente. Dipendentemente dalla forza dei segni e dall’interazione con gli altri segni, possiamo parlare di integrazione e di disintegrazione del temperamento.
L’attesa e la tensione
L’attesa è uno dei temperamenti più complessi, è composto di maggior numero di funzioni psichiche e di maggior numero di segni grafologici, cioè 31.
Generalmente parlando il temperamento dell’attesa indica il bisogno di riflessione, della comprensione, senza cadere nell’insicurezza e nell’indecisione.
Il temperamento integrato si manifesta con la scrittura sinuosa, delicatezza nella pressione, ponderata, calma, con buon ritmo, con equilibrio fra le larghezze delle lettere e fra le parole, ecc., cioè dimostra le caratteristiche comuni per un buona interazione dei muscoli agonistici e antagonistici.
Allora abbiamo a che fare con la personalità matura e una buona integrazione dei diversi livelli della personalità. l’equilibrio si manifesta nel meccanismo che regola la spontaneità, invece la sua mancanza si manifesta nell’insicurezza, nell’indecisione e nell’eccessivo controllo.
Riferimenti bibliografici:
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