Conclusioni
La complessità del tema qual è la tensione nella scrittura merita più spazio e più attenzione da parte degli esperti della scrittura, psicologi e grafologi. La tensione nella scrittura è il risultato della tensione muscolare, che è di conseguenza il risultato della tensione psichica. L’interpretazione del gesto grafico non è altro che l’interpretazione del lavoro dei muscoli, che non lavorano a caso, ma si contraggono e interagiscono in risposta agli stimoli provenienti dal centrale sistema nervoso.
Pophal è famoso nel panorama mondiale grafologico proprio come il grande studioso della tensione. Ha grandi meriti, però non sembrerebbe trattare il tema in tutte le sue implicazioni (perché in definitiva alla domanda,insomma ma che cos'è questa tensione?, ne dà una risposta parziale, non
omnicomprensiva della personalità umana).
Moretti invece comprende meglio che il fenomeno tensione riguarda in definitiva la capacità dell'uomo di adattarsi e essere integrato al suo ambiente o no e come ciò dipenda dalla natura più intima dell'individuo, che non può non riguardare anche il piano costituzionale somatico. Come gli
studi di Palaferri hanno evidenziato, Moretti ne dà infatti anche una lettura somatica e costituzionale, in linea ad esempio con i concetti di una nuova disciplina, la morfopsicologia, che parla nell'essere umano di due tensioni o forze principali, una dilatante e una ritraente.
Un grande merito deve essere riconosciuto a Palaferri perché è grazie alla sua esposizione del pensiero di Moretti, aggiungendovi contenuti personali come lo studio biotipologico ippocratico e lo studio del prenatale, che oggi la grafologia morettiana possiede un profondo livello di analisi della personalità umana che nessun'altra grafologia può vantare.