MENTE E SCRITTURA
GRAFOLOGIA
CENTRO STUDI SULLA SCRITTURA
GRAFOLOGIA E CONSULENZA FAMILIARE
ANALISI GRAFOLOGICA DELLA PERSONALITA'
=> Esempio 1. Federico
=> Esempio 2. Ewa
=> Esempio 3. Fabio
ANALASI DEI DISEGNI
LE PRIME TRACCE
PERIZIE DEI DOCUMENTI
LA NEUROFISIOLOGIA E LA SCRITTURA
COLLABORAZIONI
CONTATTI
 

Esempio 3. Fabio

 

Fabio

Fabio è un bambino di 11 anni e frequenta la quarta classe elementare. Le insegnanti lamentano la mancanza dell’impegno e dell’attenzione del bambino. Il bambino è molto vivace e spesso disturba durante le lezioni.

Fabio è un bambino molto dolce e simpatico, volentieri si avvia agli impegni che purtroppo non riesce a realizzare per il continuo bisogno di cambiare l’attività. 

La consulenza grafologica ha permesso di rilevare la percezione
ampia e fine che sta alla base di un’alta sensibilità e che in presenza dell’afflusso delle informazioni, spesso impercettibili per gli altri, può comportare la scarsa capacità di gestirle, di valutarle e di organizzarle al livello dell’inconscio.


Fabio è un bambino molto ricettivo e disponibile. La sua sensibilità e la velocità  percettiva possono causare  la mancanza della chiarezza delle informazioni giunte dall’esterno  e in conseguenza produrre il senso dell’inadeguatezza. Il suo naturale modo di agire è veloce e spontaneo,  benché durante il suo sviluppo, Fabio ha iniziato a sottoporlo al controllo, che qualche volta può risultare eccessivo. In risultato le sue risposte alle domande ed agli stimoli dall’esterno, possono essere caratterizzati dai comportamenti opposti, ovvero qualche volta spontanei ed avventati altre volte caratterizzate dalla preoccupazione nell’esprimersi. Questo meccanismo può produrre i sensi di disagio e di conseguenza di colpa,  per opinioni espresse o non espresse, e gli stati fiducia-sfiducia in se stesso.

Si riscontra l’esistenza dell’impedimento di  un passaggio fluido delle informazioni dall’ambiente, di conseguenza il processo associativo può avvenire in  modo incompleto e disturbato. In risultato il passaggio delle informazioni dal centro nervoso alla periferia può avvenire in modo discontinuo, causando gli episodi di scarsa concentrazione e di attenzione, ed una  risposta comportamentale inopportuna. Tuttavia questo fenomeno è sottoposto ad un progressivo miglioramento.

É presente una grande disponibilità di apertura cognitivo-emotiva e relazionale che può essere disturbata dalle sensazioni di inferiorità. 

Le difficoltà di concentrazione, attenzione e mnemoniche sono attribuibili ai fattori emotivi che qualche volta ostacolano il passaggio fluido delle informazioni.  Tale fattore tende ad una graduale diminuzione per l’evoluzione della personalità ed il controllo dell’emotività, che in certe occasioni può essere eccessivo, originando di conseguenza gli accumuli energetici. Tuttavia si riscontra sempre la migliore gestione dell’energia ed organizzazione sul piano affettivo-mentale.

É presente un valido fattore di elaborazione delle informazioni, ciò origina le soluzioni personali e sta alla base di una ricca creatività che necessita l’impegno del bambino, e l’incoraggiamento e l’attenzione da parte degli adulti.  La ricca vivacità immaginativa e creativa originano le espressioni immediate, che alternano in relazione alla velocità delle idee e delle emozioni, e benché Fabio tende sempre di più al controllo ed alla selezione degli impulsi interiori, egli ha bisogno di tempo per imparare a valutarli e gestirli adeguatamente. 


Considerazioni tecnico-metodologiche

Alcuni esempi del procedimento dell’esame grafologico:

 

Impulso ed omogeneità

Nei momenti di spontaneità, soprattutto nella seconda classe, il controllo del gesto sfugge al bambino e nonostante il disordine grafico, permette alla costruzione delle lettere con più alta omogeneità della pressione, ma nello stesso produce la maggior disomogeneità nella costruzione verticale della lettera. Tale meccanismo si può considerare naturale ancora in età indicata per l’insufficiente padronanza del gesto.

Questo procedimento grafico svela il desiderio di agire, senza trovare autonomamente un punto valido d’interesse e il bisogno di una guida, di un leader che sapesse indirizzare la curiosità di Fabio sui punti validi e lo aiutasse di trovare la strada per risolvere i problemi.  




Il quaderno della 2° classe: il prolungamento dei movimenti verticali permette un’esecuzione più fluida, benché non mancano le congestioni e gli spostamenti della pressione. 

Nella terza e nella quarta classe il gesto diventa più veloce ma anche più maturo e svela la necessità di sbrigare i compiti al più presto possibile ma anche il tentativo di arrivare all’obiettivo in modo più personale. Quindi si osserva un miglioramento nel scegliere più indipendentemente i propri obiettivi e le soluzioni dei problemi sempre più autonome.
 

Tale procedimento grafico indica che Fabio non ha soltanto il bisogno di eseguire una scrittura più veloce, anche se non sempre efficace per la mancanza dell’esperienza grafo-motoria, ma ha soprattutto il bisogno di liberarsi dagli schemi per una personale elaborazione di essi per un’espressione individuale e più veloce. Tuttavia, come la rapidità grafica inadeguata all’età può produrre le forme grafiche originate in modi diversi, non sempre armoniose, così la velocità di agire può produrre i comportamenti cognitivo-emotivi e relazionali caratterizzati da discontinuità e poca chiarezza.

 

Collegamenti - Non mancano però i segni grafici ed i collegamenti fra loro, eseguiti in modo personale, dinamico, fluido e nello stesso estetico, che esprimendo fra l’altro la spontaneità, manifestano anche le buone predisposizioni  alla maturità grafica e personale in riferimento allo sviluppo di maturità cognitivo-emotiva, che stanno all’origine della capacità di risolvere i problemi in modo personale ed originale, con le capacità di relazionarsi in modo gentile e la disponibilità di collaborazione. Tale obiettivo è del tutto possibile da raggiungere, rispettando i tempi individuali di Fabio  e sostenendolo con la comprensione e l’attiva collaborazione degli adulti.



Il frammento del quaderno della seconda classe (gennaio): nonostante un’apparente fluidità che permette un buon collegamento tra le lettere, si riscontra la disomogeneità della pressione e la congestione pressoria

 

 

Per una migliore considerazione si osservino i progressi grafici, esprimenti i progressi cognitivo-emotivi, ottenuti nell’arco dalla seconda alla quarta classe.




Il quaderno della 3° classe:  si osservano le alternanze brusche fra la spontaneità e il controllo. Nei momenti della spontaneità, nonostante la presenza degli spasmi e degli spostamenti della pressione, si verificano le caratteristiche della stabilità pressoria maggiore. Osservando per esempio il percorso del frammento presentato dalla fine della seconda riga, i verbi: “da un”  si distinguono dall’impegno di stare dentro le righe, ciò comporta il freno della fluidità, l’aumento della pressione ed angolosità dell’arco, nella parola “vento”, che nonostante la presenza della variazione nella pressione, non contiene le congestioni, il gesto è più fluido e collegato, ciò manifesta il rilassamento di Fabio. Il verbo successivo inizia con il gesto piuttosto spontaneo della lettera „d” e „o” , ciò comporta la distrazione in effetti si verifica lo sbaglio nella lettera „l” e un seguente controllo in esecuzione della stessa lettera, che dura solo per un attimo producendo un piccolo angolo in base ad essa. In risultato della stanchezza il gesto diventa di nuovo non controllato e tende a rilassamento, libero dalle congestioni.  L’esecuzione della parola “leggera” nonostante il controllo del gesto, è sofferta, ciò dimostra la stanchezza per le continue alternanze fra il controllo eccessivo e la spontaneità. L’esecuzione grafica di questo frammento dimostra che la mancanza della stabilità di uno stato emotivo o mentale porta allo sfinimento e allo sforzo di esecuzione, agli stati di alternanze nella percezione di se stesso e delle proprie capacità. Tuttavia si osserva una maggiore presenza delle omogeneità, come per esempio nella parola “vento”. 

Nonostante tale constatazione è evidente che il gesto grafico di Fabio manifesta delle congestioni cui origine bisognerebbe cercarla al livello psico-neuromotorio. Tali congestioni al livello cognitivo impediscono un tranquillo e fluido passaggio delle informazioni dall’ambiente e di conseguenza il processo associativo può causare un’elaborazione dei dati in modo incompleto e disturbato, in risultato il passaggio delle informazioni dal centro nervoso alla periferia può avvenire in modo discontinuo, causando gli episodi di scarsa concentrazione ed attenzione ed una  risposta comportamentale inopportuna. Tuttavia questo fenomeno è sottoposto ad un progressivo miglioramento osservabile nella diminuzione delle congestioni della pressione e nella migliore capacità di organizzazione grafica, nei quaderni dalla seconda alla quarta classe elementare.

Rapidità, spontaneità - accuratezza

In relazione alla rapidità, al livello di spontaneità – accuratezza, soprattutto nella seconda classe, si possono osservare i momenti in cui, durante il maggior controllo, la grafia sta dentro le righe predisposte nel quaderno, producendo però i scompensi al livello della pressione e nel controllo del gesto in forma di tremolii, interruzioni improvvise, bruschi cambiamenti della direzione, invece nei momenti di maggiore velocità, il gesto diventando più spontaneo diventa più armonioso e più ampio, e nonostante che si possano osservare ancora i momenti della pressione spostata, è inferiore la presenza dei tremolii, delle interruzioni improvvise e dei bruschi cambiamenti della direzione del movimento. Tuttavia tale fenomeno tende a diminuire con l’età e nella quarta classe è presente la maggiore personalizzazione e la maggiore predisposizione ad osservare le regole e ad una collaborazione sempre più volta a considerare le proprie possibilità. 

Tale alternanza dei momenti di controllo – spontaneità delle emozioni, si possono riscontrare nell’alternanza delle modalità grafiche che avvengono in modo rapido, spesso brusco. 

 

Nell’esempio riportato dal quaderno della seconda classe è visibile come l’impegno di scrivere all’interno delle righe provochi delle risposte inverse. Si osservano le congestioni e i spostamenti della pressione più numerosi, tremolii, stentatezze, ripassi.  Per esempio nella parola “tempi”, l’impegno di scrivere la lettera “e”, all’interno delle righe, fallisce. Il bambino è costretto di riprendere la lettera dall’inizio e con il gesto controllato e abbastanza omogeneo (nonostante la pressione spostata) cerca di unirla con la lettera successiva (“m”), ma il suo impegno iniziale lo porta alla stanchezza ed Fabio cede all’impulso psicomotorio costruendo la lettera “m”, nella quale, per l’impegno del controllo del gesto, perde la concentrazione sulla sua costruzione, perciò la compone con due archi soli, in forma della lettera “n”, tuttavia si accorge del proprio errore ed aggiunge un arco al centro. Questo movimento ha squilibrato il ritmo della scrittura, poiché anche la lettera successiva “p” viene prodotta in modo insicuro. Nella parola successiva “difficili” Fabio cerca di nuovo di controllare il gesto, di conseguenza la prima parte della parola  “di-“ sta all’interno delle righe ma nel collegamento fra le due lettere si verifica uno spasmo, che presenta un disturbo al livello di attenzione e di espressione, ma nella parte successiva „- fficili” il gesto diventando spontaneo e più ampio scorre meglio, benché presenta un tremolio ed un tratto di pressione disomogenea.

 

I casi simili nella grafia della seconda classe sono molto frequenti, ciò esprime al livello relazionale, l’impegno di una condotta adeguata, ma l’eccessivo controllo del proprio comportamento porta allo all’accumulo energetico, producendo la risposta spontanea difficile da trattenere che per questo motivo può diventare inadeguata. Di conseguenza un improvviso sfogo delle energie porta allo sfinimento. In modo analogo avvengono i processi cognitivi: la focalizzazione dell’attenzione su un impegno origina un eccessivo controllo di un processo psichico, impedendo un esecuzione tranquilla e regolare di un altro impegno. 

 

Adattamento del gesto alle righe

Il processo di stare dentro le righe nel senso simbolico esprime il processo di adattamento alle regole prefissate dagli altri, sia al livello grafico che relazionale. Mentre tale processo risulta abbastanza difficoltoso nella seconda classe, nella terza si riscontra l’impegno di Fabio in questo ambito. Il comportamento grafico viene modificato e sempre di più adattato alle righe predisposte del quaderno, tuttavia il ritmo dell’impulso personale, essendo composto da una certa ciclicità, potrebbe soffrire se non venisse distribuito in modo uniforme, ovvero mantenendo una distanza individuale degli impulsi. Fabio, in risultato delle esperienze precedenti, riesce a trovare tale corrispondenza: adattarsi alle regole (del quaderno), mantenendo i propri ritmi, ossia spostando il gesto da impulso verticale all’impulso orizzontale, ciò però non è facile da conservare dopo l’abitudine scrittoria precedente.

Il comportamento grafico corrisponde al comportamento cognitivo-emotivo e relazionale. Infatti, per adattare il proprio comportamento alle regole dell’ambiente, Fabio deve fare leva sulla propria personalità, ciò esige un esame critico delle proprie capacità e dei limiti. Dalla grafia della terza e ancora di più della quarta classe, risulta che il bambino abbia cercato e di conseguenza abbia trovato gli alcuni corrispondenti relativi alla proprie caratteristiche che potrebbero aiutarlo di stare dentro le regole prestabiliti dagli altri, e queste caratteristiche sono la disponibilità,  la generosità, la capacità di collaborazione e le capacità immaginative che possono dare l’origine ad una ricca creatività ed il senso dell’umorismo.

Si osservi il mutamento del gesto e l’impegno di adattare i segni grafici all’interno delle righe predisposte del quaderno, ciò qualche volta può comportare la difficoltà di organizzazione grafica.



Il quaderno della seconda classe: La prevalenza della spontaneità ed una bassa coordinazione grafomotoria si manifesta nella costruzione dei collegamenti degli archi  delle lettere „n”  e “m”,  (segnati con le frecce rosse tratteggiate)  e nell’asta media delle lettera „a” sporgente (segnata con la freccia rossa continua), e nella difficoltà di stare dentro le righe. 

Il quaderno della terza classe: è presente  l’evidente impegno per adattare la propria scrittura all’interno delle righe, ciò però comporta molta sofferenza del gesto. La prima parola “perseveranza” è unica eseguita abbastanza spontaneamente, infatti è unica senza le congestioni eccessive per la trasformazione dell’impulso dal verticale all’orizzontale. Nonostante la difficoltà di esecuzione Fabio manifesta una forte determinazione e il desiderio di chiarezza, ciò rivela la capacità maggiore di concentrazione ed attenzione e il forte desiderio di migliorare.

Nel quaderno della quarta classe si riscontra evidente l’evoluzione della coordinazione grafomotoria.  Si verifica sempre il maggiore equilibrio fra la spontaneità e il controllo, ciò permette un’esecuzione meno sofferente.  Si osservano gli accumuli di stanchezza: all’inizio di ogni riga le prime parole sono eseguite con più agilità, nonostante qualche difficoltà nell’esecuzione, verso la metà di ogni verso il gesto diventa più inibito, ma avvicinandosi alla fine del rigo è evidente la notevole stanchezza che causa i movimenti sempre più pesanti e legati.  Sono presenti ancora gli spostamenti della pressione e gli spasmi, ma la loro presenza è molto inferiore. L’adattamento del gesto all’interno delle righe avviene in modo più naturale e più tranquillo.

Tale impegno grafico corrisponde all’impegno comportamentale, la ricerca delle proprie qualità corrispondenti alle esigenze dell’ambiente.


La maturazione generale del gesto

L’evoluzione cognitiva del bambino si manifesta nell’impegno di migliorare la propria scrittura ed attraverso la ricerca  del modo di scrivere con meno difficoltà e con più estetica. Infatti Fabio adotta il modo molto efficace, trasformando l’impulso grafico dal verticale (nella seconda e nella terza classe) ad orizzontale (ovvero allargando il movimento verso destra), ciò gli permette di stare nello spazio verticale della riga e distribuire l’impulso lungo al gesto, limitando in questo modo le congestioni, stentatezze deformi, conservando propria spontaneità ed avendo la possibilità di controllare il gesto in modo più tranquillo. Tale trasformazione è il segno di capacità di soluzione autonoma ed efficace dei problemi .

 



Il quaderno della quarta classe: questo frammento rappresenta il miglioramento del quadro della scrittura, attraverso la ricerca del modo più comodo di esecuzione. Infatti il movimento grafico dal verticale si è mutato in orizzontale, permettendo in questo modo alla conservazione della lunghezza dell’impulso personale. É osservabile la maggiore omogeneità della pressione delle altezze, delle larghezze, i collegamenti fluidi che produce la più chiarezza.  Il maggiore equilibrio fra la spontaneità e il controllo rivela l’acquisizione di fiducia in sé e la maggiore tranquillità. Il processo di evoluzione grafica è ancora in corso e rivela il progressivo miglioramento.

 

Il percorso presentato dell’evoluzione della grafia nell’arco dalla seconda alla quarta classe, dimostra il recupero al livello cognitivo-emotivo e relazionale, tuttavia esso è ancora in corso perciò necessita l’impegno del bambino e l’attenzione degli adulti.

 

Conclusioni

Nella fase delicata in cui si trova il bambino, egli ha bisogno di capire bene i suoi compiti e le responsabilità, che dovrebbero essere delineati specificamente. Il bambino sente il bisogno di crescere, dall’altra parte si sente ancora molto immaturo, ma nello stesso momento protetto nel suo essere infantile. La sua ricerca dell’oggettività e la sensibilità sono i punti favorevoli per introdurre gradualmente il bambino nelle sue responsabilità, incoraggiarlo ad un’espressione più autonoma, ascoltandolo e traendo insieme a lui le conclusioni riguardanti la sua vita, e rispettando le sue scelte.  Le esigenze eccessive nei suoi confronti possono stare all’origine delle preoccupazioni di non essere all’altezza dei compiti assegnati e di sentirsi in dovere di accontentare tutti per non ferire nessuno.  Tali preoccupazioni possono ulteriormente caricare il bambino di inutili tensioni.  La sua vivacità e la creatività necessitano di attività adeguate e i compiti che rispettino i suoi ritmi interiori, poiché i momenti di noia o disineteresse, alimentati dal bisogno di agire e di esprimere la propria fantasia, possono favorire la comparsa del comportamenti inopportuni.

 

Il bambino ha bisogno dell’attenzione e di essere apprezzato per quello che fa, quindi si potrebbe fare leva sulle sue capacità, estendendo sempre di più la sua autonomia. Il senso di protezione che Alessandro percepisce da parte dei familiari è una sensazione che gli potrebbe aiutare di crescere autonomamente,  dandogli la possibilità di liberarsi sempre di più dall’essere bambino, tuttavia bisogna far attenzione che queste premure ed attenzioni non diventino un’ancora che gli impedisca di crescere.  Una generosa attenzione del padre è un fattore d’aiuto molto prezioso, perché proprio in lui Alessandro può trovare i punti di riferimento come diventare uomo. L’età in cui entra Alessandro è un’età di ricerca dell’identificazione e delle domande se rimanere ancora bambino o cominciare a crescere. É importante riconoscere al bambino il diritto di crescere,  aiutandogli nelle scelte consapevoli, responsabilizzandolo nelle sue decisioni, incoraggiandolo alla soluzione autonoma dei problemi; questi fattori sono necessari per un’adeguata evoluzione della personalità.

Nella grafia di Alessandro non si rilevano i segni particolarmente preoccupanti, bisogna rispettare i suoi ritmi ed  i tempi di maturazione, incoraggiarlo nelle scelte autonome, accentuare le sue capacità, ricordando che Alessandro è un bambino che crescendo, ogni giorno si evolve per diventare  uomo e per questo motivo ha bisogno di un trattamento adeguato che rispetti la sua evoluzione.

 

 

 
ANALISI GRAFOLOGICA
L’analisi del rapporto tensione-rilassamento del gesto grafico, il percorso della linea grafica e delle specifiche categorie grafiche, possono aiutare a comprendere la personalità dell’uomo. L’analisi del gesto grafico permette la consulenza della persona senza la sua diretta partecipazione. Questa proprietà è particolarmente preziosa per l’analisi dei bambini ma anche per capire le dinamiche che governano il comportamento dell’altra persona.
 
Questo sito web è stato creato gratuitamente con SitoWebFaidate.it. Vuoi anche tu un tuo sito web?
Accedi gratuitamente